Le poesie contenute in questo libricino sono di mio fratello, ma io non le ho trovate bellissime solo per questo motivo.Sono poesie da ascoltare prima che da leggere, da eseguire con gli occhi prima che con la mente, nelle quali io che conosco l’autore, ritrovo la eco della sua risata e il sopracciglio destro inarcato della sua smorfia da concentrazione. Nel contenuto Il Cielo di Sabra mi pare un’intensa e scioltissima danza di ringraziamento alla vita. Non vi si nega nulla, né la delusione, né la tristezza e neppure quell'improvviso senso di smarrimento che sorprende talora anche alla soglia della maturità, ma tutto è pervaso da una gioia sottile, simile a quella del tempo che precede la festa.Sabra, in fondo, è quella splendida compagna che ogni giorno corteggiamo, amiamo e odiamo, fino alla fine dei nostri occhi, nella speranza che ci sveli un mistero, un’emozione, un pensiero di più. Della vita, infatti, il bello è ritentare quel balzo, il credo del volo.
Quando mio fratello sarà un poeta famoso, come io gli auguro, le prefazioni saranno lunghe, forbite e noiosissime come un professore ai primi di maggio. Le prefazioni serie si saltano a piè pari, ma poi in fondo in fondo resta il dubbio che sarebbe stato bene leggerle, perché qualcosa non si è capita e una parola è rimasta oscura. Alcuni, per il piacere di quel sentimento che profuma di ignoto, saggiamente non le leggeranno mai, e di tanto in tanto canteranno silenziosamente a memoria il verso più intrigante
RosyRosso
SOGNO DI CARTA
Vola un gabbiano
sopra un foglio di carta.
Bianco vola
sfiorando l’azzurro.
Bianco nel sole
vola quel giglio.
Bianco s’accende
come un abbaglio.
Una griglia quel foglio
di colori somiglia.
Dura un istante, manco!
E tutto ripiglia
ex-novo dal bianco.
Afferro quel foglio.
Lo guardo.
Lo spoglio.
Stretto nel pugno
lo getto sul grugno
sgomento del mare.
Fra petali di carta
solleticati dal vento
vola un gabbiano
sfiorando l’azzurro.
BUONGIORNO A TE
Buongiorno sole, al tuo sbadiglio luminoso!
A quelli che impegnano le mani di borse o di lavoro
che campano sui calli o vantano un tesoro.
A quelli in bilico sulla domanda ultima
di un’esistenza appesa ad un speriamo sia domani!.
Buongiorno mondo, al tuo risveglio silenzioso!
Ai figli benedetti d’oro e di futuro
ritti sui brandelli di un desiderio scarno
e d’arrivismo rivestiti a pelle.
A quei dimenticati, poveri del nome e della dignità
stremati di vergogna e fame di giustizia
da quella inconsistente società civile
che agita bandiere e verità
a un prezzo, spesso, crudele e vile.
Buongiorno Dio, a questa Croce,
inesorabile chiodo dell’umana inclinazione.
Buongiorno agli uomini di buona volontà!
Agli ingenui, ai promettenti, ai generosi, ai perdenti.
Agli invisibili - ai piedi del tuo Legno.
Agli idolatri e a quelli che ti svendono.
Ai sacerdoti del cambiamento
di retorica profeti, ipocriti controvento.
Buongiorno amore mio, a questa vita che ci incarna.
A questo bacio di buon mattino che ci ripara da questo inferno.
A questo abbraccio – sponde del nostro amore -
a cui ormeggiamo quando il giorno muore.
Buongiorno a questo sentito smarrimento
povero di tutto, povero di noi
che cresce e non desidera per sé
nulla che sia dell’uno
nulla che sia dell’altro.
Buongiorno amore mio dolcissimo!
Da sempre amor per sempre
buongiorno a te !
DANZA D’AMORE
Ci chiamiamo con le mani per giungere al guado
oltre il quale è vuoto di infinito:
noi così ancorati all'incognita del domani
e già rapiti da battiti d’ali di gabbiani.
Ci chiamiamo penetrandoci negli occhi
timorati di verità nella parola muta :
in questa fuga dello sguardo
tu sei corolla ed io la spina di rosa canuta.
Come rapide reboanti, imprevedibili e violente
sfinite fra le braccia dell'Immenso
ci offriamo alla Vita nell'adagio sfioramento,
sul letto di un mistero non più vago, non più vano.
PORTAMI VIA CON TE
“Portami via con te”
Laconico tam-tam d’amore
si spande dal Cielo di Sabra.
Dove niente è dato per scontato
e la parola è chiave di spiragli non confezionati;
dove sentire non è un latente ricordo
ma un soffio respiro di profondo presente
ti prego, portami via con te!
Qui, in questo mondato pensiero ,
dove le mani generano con occhi di tenerezza
del canto fanciullo straripanti emozioni
prendimi con te,
comunque sia nella tristezza
o nella gioia senza condizioni.
E se muore la poesia sul letto della vita,
come l'affluente immaginifico
nel mare mosso dall'esistente ordito
conducimi con te!
Dal salto spiccato dell’albatro
da ora ovunque tu sia
da un momento all'altro
ti prego, portami via!
Laconico tam-tam d’amore
si spande oceano in me.
IL CIELO DI SABRA
È un volo ad altissima quota!
Le ali rincorrono l’aria
leggere si librano dall'Africa all'Asia:
si vola nel Cielo di Sabra!
È un viaggio sulle pendici del mondo.
Placa il silenzio sulle tenere labbra
virando sul mare, sconfinando il profondo:
è danza alla vita il Cielo di Sabra!
Non pensatelo in un tempo.
Non cercatelo in uno spazio:
è luce più viva di un lampo
il respiro del Cielo di Sabra!
Non vestitelo di illusioni.
Non lo imprecate di effimere effusioni:
è aroma di libero amore
l’odore del Cielo di Sabra!
Il canto che scioglie l’inverno
e segna i profili del giorno
è l’eco costante che vibra
le gole del Cielo di Sabra.
Tramonto sfumato di illimitato stupore
cascata di vergini fughe emotive.
È il sonno e il grido di quel dolce fragore
l’azzurro lucente del Cielo di Sabra!
Lo trovate in ogni luogo, in ogni speranza.
nella parola svelata, amata e sofferta
dove niente è banale e tutto ha importanza
dove ogni cosa di senso traspare più certa.
Il Cielo di Sabra
non è un mito, non è un sogno.
Il Cielo di Sabra è nei tuoi occhi:
saperci morire
è un volo ad altissima quota!
ORA SIAMO
Non siamo vento
nell'azzurra chioma del mare
né fertile terra
fra aride zolle di morte.
Non siamo tempesta
nell'attesa oscura di squarci di luce
né l’eterno cicalìo - estivo canto di pace –
sul prato acerbo del vergine amore
Non siamo il sogno
dell’uomo cullato dal sogno dell’immortalità.
Nel quotidiano arato di trasparenza
nell'innocenza versata in un ti amo
nei frutti aspri della coerenza
osiamo dire (sale della sofferenza ):
ecco, ora siamo!
LA TRACCIA
Strette le ginocchia al mento, ascolto
tiepide brezze
pettinate dal mare scompigliano silenzio
rotolando impellente in onde ferite di vita.
Un intimo arpeggio alita di vento
mentre affondo nella traccia di un'indelebile gioia.
INTENSO VUOTO
M’hai carpito da quotidiane apparenze.
Alle soglie del Silenzio – al Padre noto –
spoglio il respiro d’indifferenza:
si schiude l’anima al nuovo intenso vuoto!
In ogni spiraglio di luce rapita
muove leggero un vento a me caro:
ovvero un canto soave alla Vita.
VITA A ME TI CHIAMO
Vita, a me ti chiamo!
Intento a seguire le orme
tessute dal rosso dolce declino,
traccio i miei sogni sul cielo che dorme.
Ombre di luce ostenta il cammino!
Ritento quel balzo, il credo del volo:
inombrando le ali sotto un terso mattino
a te, meravigliosa Vita, ora mi dono!
PREGHIERA D’AMORE
Ora
con una tenera parola
solchiamo il mondo un passo dopo l’altro:
sul canto notturno d’un pianto,
la gioia sui passi d’un ballo alla Vita.
Noi danziamo all'Amore:
ora
pronunciando i nostri nomi.
Ora
con una delicata parola
saggiamo l’alito dell’Immenso:
colmiamo le mani della sua terra
e in ogni angolo della Terra
ne cospargiamo i semi.
Noi gli offriamo cuore:
ora
respirando i nostri nomi.
Ora
con una semplice parola
corriamo lungo viali di speranza:
il Silenzio è voce
e il vento disperde le fragilità.
Eleviamoci in preghiera
infrangiamo ogni illusione.
Tu ed io nuovi in noi:
ora
chiamandoci per nome.
Ora
in questa sola parola
abbiamo cieli e pietre
pronunciati sopra mari e libertà,
e nello sguardo terso e trasparente
un timorato orizzonte di realtà
Noi una sola parola.
Ora noi
preghiera d’amore.
ESODO
Vanno nel movimento lento
due anime, vanno:
Uno è il sentimento.
Vanno tenendosi per mano
per il Deserto, vanno:
l'insonne quotidiano.
Vanno nel passo attento
due anime, vanno
dolcissimo tormento.
Una:
Non senti l’intenso vuoto
che sorge ad est del nostro Profondo?
Il vento, l’accento che traccia – squarciando –
la trama di questo presente?
L’altra:
Si, lo sento.
È il canto che viene sommesso
a morire nel cuore: è tenero soffio,
preghiera perpetua d’amore.
Una:
Ci spoglia quel grido di ogni timore.
Trascina, rovina
trafigge il languore.
L’altra:
S’annuncia prodigio.
Speranza risorta che smuove e rimuove
da un senso di tetro torpore.
Una:
Seguiamo quel sole, guadiamo il Deserto.
Unisono respiro di luce vivente.
Si compia il destino!
Israele ci attende.
L’altra:
Ti seguo mio amore!
Sia forza e dolcezza
sapienza e innocenza
il canto che guida
l’inscindibile nostra esistenza.
Vanno nella movenza attenta
per il Deserto, vanno:
Uno è il sentimento.
L’IMMENSO MAI RAGGIUNTO
Sei il respiro lento e profondo
scandisci il cuore dei giorni.
Ti muovi nei miei passi di andate e di ritorni
Sei braccia forti e terra da coltivare.
Sei il vento dove lasciarsi piano andare.
Sei tutto il mio presente.
L'attimo di immenso.
Immenso mai raggiunto
L’immenso mio vivente.
Sei la vita, nicchia in cui sostare
Sei l'eterno mio ritorno
sete di primavera che non conosce inverno.
Sei il giorno nuovo
giorno sempre da svelare.
Sei quel per sempre che spazza via le banalità
e l'agrodolce di questa mia esistenza.
Sei l’innocenza tesa alla verità.
Tu, mio per sempre rintocco della festa
sei in ogni istante e in armonia
per tutti i secoli dei secoli.
E così sia!